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La sicurezza della supply chain è diventata un tema di primaria importanza nel contesto geopolitico e tecnologico attuale (https://f3rm1.cloud/articoli/sicurezza-e-fornitori--qual----l-anello-debole-della-tua-difesa- ). Eventi recenti, come l’operazione israeliana contro Hezbollah, hanno messo in luce le vulnerabilità delle catene di approvvigionamento e la necessità di normative più rigorose per proteggere le infrastrutture critiche. 

Il caso dei pager di Hezbollah

L’operazione israeliana contro Hezbollah ha evidenziato come le vulnerabilità nella supply chain possano essere sfruttate per scopi militari. Israele ha utilizzato dispositivi di comunicazione modificati per infiltrarsi nelle reti di Hezbollah, dimostrando la convergenza tra i domini cyber e fisico. Questo caso sottolinea l’importanza di proteggere ogni anello della catena di fornitura per prevenire l’uso malevolo delle tecnologie.

Hezbollah, un’organizzazione militante e politica con sede in Libano, ha storicamente utilizzato una varietà di tecnologie per le comunicazioni e il coordinamento delle sue operazioni. Tuttavia, l’intervento israeliano ha dimostrato come la manipolazione di dispositivi apparentemente innocui, come i pager, possa avere conseguenze devastanti. Israele è riuscito a compromettere questi dispositivi, utilizzandoli per raccogliere informazioni critiche e lanciare attacchi mirati contro le infrastrutture di Hezbollah.

In risposta anche alle crescenti minacce che possono minare la sicurezza della supply chain, l'Unione Europea ha introdotto due importanti normative: il Digital Operational Resilience Act (DORA) e la Network and Information Systems Directive (NIS2).

La Normativa DORA

Il Digital Operational Resilience Act (DORA) (https://www.eiopa.europa.eu/digital-operational-resilience-act-dora_en) in vigore dal 2023 ma che sarà applicata a partire dal 17 gennaio 2025 è una normativa dell’Unione Europea che mira a rafforzare la resilienza operativa digitale delle entità finanziarie. DORA richiede alle aziende di implementare misure di sicurezza rigorose per proteggere le loro infrastrutture digitali da incidenti informatici. Tra le principali disposizioni di DORA vi sono:

  • Valutazione dei rischi: Le aziende devono condurre valutazioni periodiche dei rischi per identificare e mitigare le vulnerabilità. Questo processo include l’analisi delle potenziali minacce e l’implementazione di misure preventive per ridurre l’impatto di eventuali attacchi.
  • Piani di continuità operativa: Devono essere sviluppati piani dettagliati per garantire la continuità delle operazioni in caso di incidenti. Questi piani devono includere strategie per il ripristino rapido delle funzioni critiche e la minimizzazione delle interruzioni.
  • Test di resilienza: Le aziende devono effettuare test regolari per verificare la loro capacità di resistere a cyber attacchi. Questi test aiutano a identificare le debolezze nei sistemi di sicurezza e a migliorare le difese contro le minacce emergenti (https://f3rm1.cloud/articoli/application-scanning--quali-sono-le-differenze-tra-gli-approcci-di-verifica-della-sicurezza-delle-applicazioni--1 )

La Direttiva NIS2

La Network and Information Security Directive (NIS2) (https://www.altalex.com/documents/news/2024/10/23/direttiva-nis-2-nuovo-regolamento-attuativo-prime-indicazioni) amplia il campo di applicazione della sicurezza delle reti e dei sistemi informativi, includendo settori critici come l’energia, i trasporti e la sanità. Le principali disposizioni di NIS2 includono:

  • Obblighi di segnalazione: Le aziende devono segnalare tempestivamente gli incidenti di sicurezza alle autorità competenti. Questo permette una risposta rapida e coordinata agli attacchi, riducendo il rischio di danni estesi.
  • Requisiti di sicurezza: Devono essere implementate misure di sicurezza adeguate per proteggere le reti e i sistemi informativi. Queste misure includono l’adozione di tecnologie avanzate di protezione, come la crittografia e l’autenticazione multifattoriale.
  • Cooperazione internazionale: La direttiva promuove la cooperazione tra gli Stati membri per affrontare le minacce alla sicurezza informatica. Questo approccio collaborativo è essenziale per contrastare le minacce globali e migliorare la resilienza collettiva.

Supply chain l’anello debole della difesa informatica

La supply chain è spesso considerata l’anello debole della difesa informatica. Gli attacchi verso organizzazioni ben protette comportano costi e complessità rilevanti, mentre attaccare la catena di approvvigionamento offre un numero maggiore di target potenzialmente vulnerabili. Le modalità di attacco possono variare, includendo infezioni da malware, social engineering (phishing), attacchi brute-force e sfruttamento di vulnerabilità software (https://www.agendadigitale.eu/sicurezza/cybersecurity-la-supply-chain-negli-scenari-di-attacco-scenari-e-metodologie-di-attacco/ )

Uno dei principali problemi è la mancanza di trasparenza e di controllo sui fornitori terzi. Le aziende spesso non hanno una visibilità completa sulle pratiche di sicurezza dei loro fornitori, il che può portare a vulnerabilità non rilevate. Inoltre, la crescente dipendenza da servizi cloud e gestiti da terze parti amplia il perimetro di attacco, rendendo più difficile proteggere tutte le componenti della supply chain.

Implicazioni per le aziende

Le normative DORA e NIS2 richiedono alle aziende di adottare un approccio proattivo alla sicurezza della supply chain. Questo include:

  • Collaborazione con i fornitori: Le aziende devono lavorare a stretto contatto con i loro fornitori per garantire che tutte le parti della catena di fornitura rispettino gli standard di sicurezza. Questo può includere audit regolari dei fornitori e la condivisione di best practice per la sicurezza.
  • Formazione e consapevolezza: È essenziale formare il personale sulle migliori pratiche di sicurezza e aumentare la consapevolezza sui rischi informatici. La formazione continua aiuta a mantenere il personale aggiornato sulle nuove minacce e sulle tecniche di difesa.
  • Monitoraggio continuo: Le aziende devono implementare sistemi di monitoraggio continuo per rilevare e rispondere rapidamente agli incidenti di sicurezza. Questo include l’uso di strumenti di rilevamento delle intrusioni e l’analisi dei dati per identificare comportamenti anomali.

Il ruolo della Tecnologia

Ovviamente la tecnologia gioca un ruolo cruciale nella protezione della supply chain. L’adozione di soluzioni avanzate di cyber security, come l’intelligenza artificiale e il machine learning, può migliorare significativamente la capacità delle aziende di rilevare e rispondere alle minacce. Queste tecnologie possono analizzare grandi volumi di dati in tempo reale, identificando pattern sospetti e prevenendo potenziali attacchi. Inoltre, l’uso di blockchain per la gestione della supply chain potrebbe aumentare la trasparenza e la tracciabilità, riducendo il rischio di manomissioni e frodi. La blockchain consentendo di creare registri immutabili delle transazioni, potrebbe garantire che ogni passaggio della catena di fornitura sia verificabile e sicuro.

Conclusione

La sicurezza della supply chain è una componente critica della sicurezza nazionale ed economica. Il caso di Hezbollah e le nuove normative europee, come DORA e NIS2, evidenziano la necessità di un approccio integrato e proattivo alla protezione delle infrastrutture critiche. Le aziende devono adottare misure rigorose per garantire la resilienza delle loro catene di approvvigionamento e proteggere le loro operazioni da minacce sempre più sofisticate.

Investire nella sicurezza della supply chain non è solo una necessità per conformarsi alle normative, ma anche un vantaggio competitivo. Le aziende che dimostrano un forte impegno per la sicurezza possono guadagnare la fiducia dei clienti e dei partner, migliorando la loro reputazione e la loro posizione sul mercato.

In un mondo sempre più interconnesso, la sicurezza della supply chain deve essere una priorità per tutte le organizzazioni. Solo attraverso la collaborazione, l’innovazione tecnologica e l’adozione di best practice di sicurezza possiamo costruire catene di approvvigionamento resilienti e sicure, pronte a fronteggiare le sfide del futuro.

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