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Guadagna lavorando da casa senza sforzo. Quante volte abbiamo ricevuto queste strane email. Cosa c’è veramente dietro?

Negli ultimi anni, l’aumento delle offerte che promettono guadagni da casa senza sforzo ha portato con sé anche una serie di truffe che ingannano coloro che cercano opportunità di reddito aggiuntivo. È cruciale essere consapevoli delle trappole nascoste dietro a tali promesse che spesso sembrano allettanti.

Schema Ponzi e piramidali

Spesso, le offerte di guadagnare facilmente da casa si rivelano schemi Ponzi o piramidali(https://it.wikipedia.org/wiki/Schema_Ponzi ). Partecipare a queste strutture può portare a perdite finanziarie significative, in quanto i profitti vengono generati principalmente attraverso il reclutamento di nuovi partecipanti, anziché attraverso un vero processo di produzione o servizio.

Falsi investimenti

Alcune offerte richiedono investimenti iniziali per ottenere accesso a programmi speciali. Questi investimenti potrebbero essere una truffa, e i partecipanti potrebbero non vedere mai un ritorno significativo. È fondamentale essere diffidenti riguardo a richieste di pagamento anticipato senza una chiara garanzia di risultati.

Lavoro gratuito con costi nascosti

Alcuni schemi offrono opportunità di lavoro apparentemente gratuite, solo per nascondere costi nascosti come quote di adesione, formazione obbligatoria o strumenti di lavoro costosi. 

Promesse incredibili

Le offerte di guadagnare facilmente spesso fanno promesse di proventi rapidi. È importante ricordare che il successo richiede sforzo, dedizione e spesso tempo. 

La pratica dei “money mules”

Anche questa pratica è illegale e favorisce il riciclaggio di denaro e altre attività criminali. Con il termine di money mules si indicano quei soggetti che vengono reclutati da criminali per trasferire denaro illecito attraverso i propri conti bancari, in cambio di una commissione. I money mules spesso non sono consapevoli di commettere un reato e pensano di svolgere un lavoro regolare. 

“Un money mule è un soggetto che, consapevolmente (perché membro di un’organizzazione criminale, o perché soggetto in stato di bisogno) o inconsapevolmente (perché attratto da false offerte di lavoro pubblicate sul web), offre la propria identità per l’apertura di conti correnti, carte di credito ed altri strumenti di pagamento, sui quali vengono poi accreditate somme di denaro provento di attacchi informatici e finanziari ai danni di Società o ignari cittadini.”, lo spiega la Polizia Postale.

Al riguardo merita menzione l’ultima operazione della Polizia di Stato “EMMA 9”, una vasta azione di contrasto al cyber riciclaggio attraverso i money mules, coordinata da Europol e svolta in 28 nazioni.  In particolare in Italia, la Polizia Postale e delle Comunicazioni ha scoperto 2.729 transazioni fraudolente, identificato 879 money mules e prevenuto frodi per oltre 6 milioni di euro. 

“Il fenomeno dei money mules rappresenta senz’altro uno degli aspetti consolidati e sempre presenti nelle frodi on line. Questi soggetti costituiscono l’ultimo anello della catena attraverso il quale i criminali monetizzano i proventi del reato. Nel settore del contrasto al FinancialCybercrime, la diffusione di queste figure è allarmante, ed è endemica in tutto il mondo.”, si legge nel comunicato emesso dal Commissariato di P.S. online.https://www.commissariatodips.it/notizie/articolo/emma-9-operazione-ad-alto-impatto-della-polizia-di-stato/index.html

Il caso “SWAT USA drop”

Un tipo di truffa legata a incarichi di spedizione pacchi per conto terzi potrebbe presentarsi con offerte di lavoro che sembrano legittime, richiedendo ai candidati di ricevere pacchi a casa e rispedirli a indirizzi internazionali. “SWAT USA drop” ne è un caso emblematico. Si tratta di un servizio criminale di riciclaggio di beni costosi acquistati con carte di credito rubate, che recentemente hackerato, ha esposto le proprie operazioni, struttura e guadagni. 

Il servizio impiegava più di 1.200 persone negli Stati Uniti, che consapevolmente o inconsapevolmente partecipavano alle truffe di riconsegna. 

La struttura del servizio “Drops for stuff”

Questa pratica comune consisteva nel ricevere prodotti di alto valore acquistati online dai criminali e rivenderli nel mercato nero facendo affidamento su residenti (consenzienti o inconsapevoli) in quelle regioni sotto embargo perché associate a frodi con carte di credito (Europa orientale, Nord Africa e Russia). Come detto la violazione dei sistemi SWAT ha fornito informazioni sulle operazioni, le finanze e la struttura organizzativa, rivelando il modus operandi delle truffe di riconsegna e la redditività finanziaria dei criminali coinvolti.

La struttura di tale servizio noto anche come “Drops for stuff” distingueva i “drops” che erano lepersone che rispondevano a annunci di lavoro da casa per la riconsegna di pacchi, dagli “stuffers”che invece erano i soggetti in possesso di numeri di carta di credito rubati che pagavano una parte del valore al dettaglio di ogni prodotto al servizio Swat come commissione di riconsegna.

Come spiegato da Brian Krebs sul suo blog (https://krebsonsecurity.com/2023/11/russian-reshipping-service-swat-usa-drop-exposed/), la maggior parte delle truffe di riconsegna prometteva ai drops uno stipendio mensile con eventuali bonus che in realtà non veniva mai percepito. In pratica i pacchi arrivavano con etichette di spedizione prepagate con le carte di credito rubate. I drops erano responsabili di ispezionare e verificare il contenuto delle spedizioni, di attaccare l’etichetta di spedizione corretta a ogni pacco e di inviarlo tramite la società di spedizione appropriata. Gli Stuffer che potevano prendere anche una percentuale pari al 50% del profitto, una volta che i drops ricevevano e rispedivano con successo i pacchi rubati, potevano procedere a venderli sul mercato nero locale facendo perdere le proprie tracce e tagliando ogni tipo di contatto con i drops. 

“Non è difficile capire come la rispedizione possa essere un’impresa redditizia per i truffatori di carte.”, commenta Krebs. “Ad esempio, uno stuffer acquista una carta di pagamento rubata sul mercato nero per $ 10 e utilizza quella carta per acquistare beni per un valore superiore a $ 1.100. Dopo che il servizio di rispedizione ha preso la sua parte (~$550) e lo stuffer ha pagato la sua etichetta di rispedizione (~$100), lo stuffer riceve la merce rubata e la vende sul mercato nero in Russia per 1.400$. Ha appena trasformato un investimento di $ 10 in più di $ 700”. 

Cosa fare per evitare di incappare in queste truffe

È essenziale esercitare la massima prudenza quando si esplorano offerte che promettono guadagni da casa facili. Le truffe di solito operano nell’oscurità. Le offerte che non forniscono dettagli chiari sui loro prodotti o servizi, i modelli di guadagno o la struttura aziendale potrebbero nascondere delle insidie. Fare una ricerca approfondita, porre domande critiche e consultare fonti affidabili possono aiutare a evitare truffe e proteggere le proprie finanze. Le vittime di queste truffe non solo perdono denaro, ma possono anche essere accusate di ricettazione o di complicità in attività criminali. Pertanto per evitare problemi, bisogna prestare sempre attenzione a offerte di lavoro troppo allettanti, vaghe o che richiedono di operare trasferimenti di denaro, verificando la legittimità delle aziende che offrono opportunità di riconsegna senza fornire informazioni personali o bancarie. Se si sospetta di essere coinvolti in una truffa di questo tipo, bisogna contattare immediatamente le autorità competenti.

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