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La grande rete mondiale che oggi conosciamo con il nome di Internet, a partire dagli anni ‘90 si è ampiamente diffusa grazie al World Wide Web un servizio che permette di navigare e usufruire su Internet di un vastissimo insieme di contenuti e ulteriori servizi.

Ma il World Wide Web non è solo quello che noi vediamo (Surface Web), ma è anche costituito:

  • Dal Web sommerso (Deep Web) ovvero dall’insieme di contenuti non indicizzati dai comuni motori di ricerca (per facilitare la ricerca di informazioni sulla parte visibile del web da parte degli utenti, è fondamentale infatti la cosiddetta indicizzazione web ovvero il processo automatizzato svolto dagli stessi motori di ricerca attraverso l’ausilio di bot specializzati che, attraverso una scansione della rete, aggiornano il proprio registro degli indirizzi);
  • Dal Web oscuro (Dark Web) ovvero dall’insieme dei contenuti che, seppur accessibili pubblicamente, risiedono in spazi web il cui indirizzo IP è volutamente nascosto.

Le proporzioni del WEB

Riguardo alla stima delle effettive proporzioni degli insiemi appena definiti, nel corso degli anni si sono espressi diversi esperti. Tuttavia, poiché non esistono metriche e tecnologie in grado di misurare con precisione tali proporzioni si tratta di dati piuttosto approssimativi.  

In generale, per meglio rappresentare tali proporzioni si utilizza la metafora dell’icerberg. 

La parte visibile della grande massa di ghiaccio corrisponde al cosiddetto surface web, vale a dire l’insieme delle risorse indicizzate dai motori di ricerca, mentre la parte nascosta sotto il livello dell’acqua rappresenta il web sommerso. 

In questa rappresentazione il web oscuro viene individuato nella punta estrema inferiore della parte sommersa dell’iceberg.

Si può pertanto affermare che le componenti visibile e sommersa del Web siano due sottoinsiemi del WEB e che la componente oscura sia esclusivamente un sottoinsieme del deep WEB, infatti:

  • La componente visibile (Surface Web) comprende tutti i contenuti indicizzati;
  • La componente sommersa (Deep Web) comprende i contenuti non indicizzati ma che sono accessibili tramite un normale browser se noti i relativi indirizzi (ad esempio fanno parte dello spazio sommerso del web le aree riservate, le caselle webmail, le banche dati, gli estratti conti, i rapporti scientifici e le cartelle cliniche);
  • La componente oscura (Dark Web) comprende i contenuti non indicizzati e che non sono accessibili tramite i comuni browser. Per consultare tali contenuti occorre impiegare applicativi specializzati per la navigazione nelle darknet ovvero delle sottoreti chiuse e private come TOR (la più nota), Freenet e Project I2P. 

TOR e la sua darknet

Il progetto TOR, la rete segreta di Internet, inizialmente adottato dai servizi segreti americani per la protezione delle proprie comunicazioni, nel tempo fu utilizzato dapprima in ambito scientifico e di ricerca, fino a diventare di uso comune con l’omonimo programma di navigazione. Oggi TOR è un browser libero e disponibile su vari sistemi operativi, noto per la sua peculiare caratteristica di garantire l’anonimato sul web e l’accesso alla sua darknet esplorando le pagine “.onion” della medesima rete (il browser TOR è comunque possibile utilizzarlo anche come un normale browser per accedere ai siti del surface web).

Nel surface web, quando digitiamo l’indirizzo (URL) di un sito nella barra degli indirizzi del nostro browser, questo inoltrerà una richiesta ai cosiddetti DNS (Domain Name Server), i quali hanno il compito di convertire l’URL in un indirizzo IP mettendoci in collegamento con il sito web desiderato.

A differenza di quanto accade nel surface web, sul dark web per la comunicazione viene utilizzato un meccanismo di crittografia a strati di cipolla (come suggerisce lo stesso acronimo TOR, The Onion Routing). Impiegando il browser TOR come client, la navigazione non transiterà direttamente dal client al server di destinazione, per il tramite dei server DNS, ma passerà, in modo stratificato, attraverso un certo numero di nodi (TOR) lungo un percorso virtuale e cifrato. 

L’ecosistema delle darknet

Nel Dark web gli utenti godono soprattutto di anonimato e di servizi e siti virtualmente non tracciabili e offerti dalle darknet (reti virtuali e private) ovvero dei vantaggi che chiaramente possono essere sfruttati anche da chi sceglie di agire con metodi esplicitamente illegali.

In questo scenario le darknet rappresentano a tutti gli effetti un ecosistema in cui è possibile distinguere:

  • gli utilizzatori che interagiscono con l’ambiente (giornalisti, politici, esperti di comunicazioni, semplici curiosi, ma anche criminali ed utenti propensi ad attività illegali). 
  • I black market, innumerevoli negozi online proponenti prodotti e servizi illegali. 

In merito ai mercati neri esiste una vera e propria mappa dei black market specializzati in determinati settori di mercato, solo per citarne alcuni:

  • vendita dispositivi e servizi per l’hacking;
  • servizi per frodi;
  • vendita di armi e documenti falsi;
  • spaccio di stupefacenti.

Il mercato oscuro può offrire infatti ogni tipo di strumenti e prodotti illeciti e anche servizi su commissione, basati su modelli di vendita noti come Criminal as a Service (CaaS) o Ransomware as a Service (RaaS). Ovviamente, per garantire sicurezza e non rintracciabilità degli acquisti, le criptovalute come bitcoin e monero rappresentano il mezzo di pagamento utilizzato.

Considerazioni 

Il Web ha consentito negli anni lo sviluppo e la diffusione dell’informazione e della ricerca scientifica, come anche la lotta alla censura. Purtroppo però c’è chi nel contempo ha potuto sfruttare la libertà e la facile reperibilità di informazioni offerte dal WEB per perpetrare fini per nulla degni di merito. Infatti tutti i beni e servizi illeciti non sono prerogativa esclusiva del dark web. Siti web e gruppi criminali si trovano anche sulla rete indicizzata. Allo stesso modo, il dark web non è solo un contenitore di attività criminali ma può offrire anche numerosi servizi leciti e alternativi. Sulla rete TOR, ad esempio, è possibile trovare delle versioni underground di social media, motori di ricerca, musica in streaming, store e biblioteche private online.

Ovviamente a far pendere l’ago della bilancia sul bene o sul male è sempre e comunque il peso delle proprie intenzioni. Fortunatamente, così come accade nella vita offline, anche nel Web, ognuno di noi ha il potere di scegliere in autonomia gli scopi del proprio agire.

Consigli per navigare nel Dark Web in sicurezza

Qualora abbiate necessità di accedere al Dark Web (ovviamente per motivi esclusivamente legali) occorre sempre farlo in modo appropriato proteggendo privacy e sicurezza. Ecco pertanto alcuni utili consigli:

  1. Usare esclusivamente il browser TOR, meglio se congiuntamente ad una buona VPN. (Collegandosi prima alla VPN e poi alla rete TOR, il nodo TOR di ingresso vedrà solo l’indirizzo IP del server VPN utilizzato e non quello reale dell’utente, quindi l’identità dell’utente sarà maggiormente protetta. Utilizzando la rete TOR, il fornitore del servizio VPN non potrà vedere l’attività online dell’utente, perché le sue operazioni verranno veicolate attraverso più nodi e quindi non saranno visibili alla VPN).
  2. Usare un antivirus sempre aggiornato.
  3. Usare una utenza locale senza privilegi di amministratore per tutte le attività di navigazione. 
  4. Limitate sempre l’accesso al dispositivo che utilizza il browser TOR. Meglio utilizzare un computer dedicato che non abbia in archivio documenti e informazioni importanti e personali.
  5. Non installare altri componenti aggiuntivi rispetto a quelli presenti di default sul browser TOR, perché possono comprometterne privacy e sicurezza;
  6. Usare un motore di ricerca sicuro, come DuckDuckGo, che non traccia né memorizza alcun dato riguardo alle ricerche;
  7. non registrarsi ad alcun sito con account di posta elettronica, username e nomi che possono consentire l’identificazione.
  8. Evitate di scaricare qualsiasi tipo di file. La probabilità di contrarre infezioni da malware è molto alta.  

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