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Grazie ai continui sviluppi della tecnologia e di quello che viene definito “metaverso”, nel mercato digitale si sono creati nuovi orizzonti e nuove opportunità, soprattutto nei tempi più recenti.
A questo proposito, uno degli strumenti che sta avendo un ampio successo tra le nuove generazioni è sicuramente quello degli NFT, acronimo di “non-fungible token”, ovvero degli oggetti digitali che non possono essere modificati e che utilizzano certificati basati sulla tecnologia blockchain: ogni singola transazione tra gli utenti viene tracciata e registrata in un registro digitale condiviso e immutabile.
NFT: cosa sono e perché stanno avendo tanto successo
La funzione di un NFT si basa su uno “smart contract”, ovvero un meccanismo per attuare un accordo di vendita tra il proprietario NFT e l’acquirente.
Questi “smart contracts” possono verificare che i termini del contratto siano stati rispettati, senza la necessità di un intermediario, e possono garantire che le risorse digitali siano uniche e non replicabili. Ciò rende questi NFT scarsi e rari, motivo per cui hanno un grande valore.
Le cifre a cui vengono acquistati, infatti, sono spesso considerevoli.
Il caso più eclatante è stato quello dell’opera d’arte digitale composta da 5000 immagini (“Everydays: the first 5.000 days”), la quale è stata venduta per 69 milioni di dollari da Mike Winkelmann. Ad oggi, è l’acquisto più costoso al mondo per una creazione digitale.
Comprando un NFT si compra un certificato di proprietà che rimanda a un file digitale, che può essere una riproduzione di un’opera già esistente nella realtà ma che, molto più spesso, è una creazione originale presente solo nel metaverso.
È il caso, ad esempio, dei cosiddetti “Cryptopunks”, ovvero 10.000 avatar creati nel 2017 e generati tramite un algoritmo che rappresentano personaggi del mondo urbano, il cui prezzo è ormai salito alle stelle (più di 11 milioni di dollari).
Un altro dei fenomeni recenti più di successo nel mondo degli NFT è quello delle “Bored Ape”, che riproducono delle scimmie annoiate e il cui valore complessivo ammonta a quasi 100 milioni di dollari.
NFT e brand di moda sempre più vicini
Nell’ultimo periodo, anche molti brand di lusso si sono fatti sedurre dal mondo degli NFT.
Basti pensare a Balenciaga, Bulgari, Hublot, Louis Vuitton e Prada, che sono già attivi sulla piattaforma, anche se il primo brand ad aver provato il design degli NFT è stato Gucci nel Giugno 2021 con la “Gucci Collection”.
L’improvviso interesse per il metaverso da parte del mondo della moda e del branding in generale è dovuto al fatto che il mercato degli NFT è in continua crescita e questo fenomeno sembra inarrestabile: nel 2021 ha registrato scambi pari al valore di 17,6 miliardi di dollari.
Ma non solo il luxury ha deciso di ampliare i propri orizzonti: anche Adidas ha avviato un progetto denominato “Into the Metaverse”, riguardante la collezione di 30.000 token digitali.
Creando queste esperienze immersive, i clienti vengono coinvolti ancora di più, alimentando l’effetto FOMO (“Fear Of Missing Out”), cioè la costante paura delle persone di essere tagliate fuori, che le spinge ad avere il desiderio di rimanere sempre in contatto con ciò che fanno gli altri.
Questo le convince ad acquistare e a non farsi sfuggire nemmeno un’occasione nel mondo virtuale, così da non rischiare di rimanere escluse.
Entrare nel mondo degli NFT, dunque, è una grande opportunità di brand marketing da parte delle aziende, che consente di migliorare il rapporto che intercorre tra il brand e i consumatori e far crescere la propria attività.
Rischi degli NFT e casi di contraffazione
Guardando anche l’altra faccia della medaglia, però, gli NFT possono rappresentare anche un rischio: quello di incorrere in delle vere e proprie truffe.
Il mercato digitale, infatti, non è regolato ed è aperto a chiunque, anche agli speculatori, che ne approfittano per guadagnare grosse somme di denaro alle spalle di utenti poco informati e che si avvicinano a questo mondo per la prima volta.
Truffare nel mercato digitale puo essere semplice: non sono presenti degli intermediari e i cybercriminali sono protetti dall’anonimato degli indirizzi.
Mancano anche delle leggi che regolino lo scambio di NFT e delle procedure di verifica che possano garantire al consumatore l’esistenza dell’opera.
Tutti questi fattori rendono abbastanza rischioso imbattersi in questo ambiente senza avere delle competenze ben consolidate, come dimostrano i numerosi casi di frode avvenuti ultimamente.
Uno dei più recenti è quello riguardante la piattaforma OpenSea, considerata il più grande mercato NFT e valutata 13,3 miliardi di dollari.
A inizio 2022, alcuni hacker, attraverso un attacco di mail phishing indirizzato agli utenti della piattaforma OpenSea, sono riusciti a rubare la proprietà di alcuni NFT ai legittimi proprietari.
Si stima che il valore della frode si aggiri intorno a 1,7 milioni di dollari.
La mail induceva le vittime ad inserire la propria firma per una transazione, in modo tale da trasferire a titolo gratuito l’effettiva proprietà dell’NFT.
Questo incidente è avvenuto tramite e-mail che tentavano di imitare quelle della piattaforma OpenSea riuscendo a spacciarsi per loro, ma sono state inviate da utenti anonimi che non facevano parte della società.
In questo caso, dunque, non è stata la piattaforma di scambio il problema, bensì le azioni dei singoli che, essendo tutelati dall’anonimato, hanno agito in totale sicurezza.
Un altro attacco che però è stato causato da un problema al front-end di OpenSea è quello eseguito da un utente che, rilevando un bug nella piattaforma, è riuscito ad acquistare alcuni NFT a vecchi prezzi di listino e rivendendoli a prezzi molto più elevati, riuscendo a guadagnare circa 750.000 dollari.
Le frodi nel mercato digitale, perciò, si possono verificare anche a causa di alcune vulnerabilità nelle piattaforme di scambio: anche la più piccola falla nel sistema può essere individuata dagli hacker ed utilizzata per rubare delle proprietà anche molto costose a chi le ha acquistate legittimamente.
Spesso la criticità principale è anche che gli utenti acquistano in modo frettoloso e senza verificare che le opere siano effettivamente autentiche o esistano.
È il caso, ad esempio, di un collezionista che nel 2021 ha fatto un trasferimento di 300.000 dollari all’indirizzo di un hacker credendo di acquistare un’opera di Bansky, senza richiedere alcuna prova dell’esistenza della stessa.
Questa truffa, alla fine, si è risolta in maniera favorevole in quanto i truffatori hanno restituito tutti i soldi alla vittima, ma non sempre questi casi si risolvono positivamente.
Molto più spesso le persone perdono definitivamente grosse quantità di denaro.
A volte le piattaforme di scambio cercano di arginare i problemi e di risolverli, ma il rischio è sempre dietro l’angolo.
Recentemente la piattaforma Cent, fondata nel 2017, è stata costretta ad interrompere le operazioni dopo 5 anni di attività a causa dei numerosi NFT contraffatti presenti al suo interno.
La circolazione di NFT contraffatti è strettamente correlata al fatto che le diverse piattaforme non regolino le inserzioni che sono presenti sui loro mercati.
Anche OpenSea ha dovuto fronteggiare questo problema: la sua soluzione è stata quella di porre delle limitazioni per l’uso della funzione di creazione gratuita di NFT, dopo essersi reso conto che la maggior parte delle opere create con quello strumento non fossero originali.
Acquistare NFT in sicurezza
Nonostante i continui tentativi di migliorare questo ambiente così incerto, sono molti i pericoli in cui si può incorrere se si effettuano operazioni finanziarie in mercati di nuova generazione.
Questi, infatti, hanno delle problematiche strutturali dovute alla loro imprevedibilità e alla velocità di sviluppo.
I consumatori, inoltre, ancora non sono protetti da alcuna normativa: in caso di frode, non è possibile beneficiare di diritti e di tutele quali denuncia o ricorso.
Per riuscire ad ottenere delle garanzie bisognerà aspettare ancora del tempo.
Nel frattempo, è bene adottare alcune accortezze per evitare di subire delle truffe.
In particolare, bisognerebbe fare attenzione ai siti NFT falsi, creati appositamente per registrare tutte le credenziali che vengono inserite ed usarle per trasferire tutte le criptovalute presenti nel portafoglio.
Anche le e-mail possono essere false, con dei pulsanti e dei collegamenti presenti all’interno di esse che conducono l’interessato a un sito Web di phishing.
Infine è bene verificare sempre che l’NFT che si sta acquistando non sia contraffatto e che il venditore sia il reale proprietario. Le verifiche possono essere fatte tramite servizi appositi oppure verificando direttamente sulla blockchain nel quale è stato creato l’NFT stesso.
È dunque raccomandabile non fare mai clic su allegati provenienti da fonti sconosciute.
Bisogna anche assicurarsi che il venditore sia verificato e fare trading solo su siti conosciuti e affidabili.
Questi sono solo alcuni dei molti accorgimenti che dovrebbero essere adottati per evitare di incorrere in delle situazioni spiacevoli, ricordando sempre che un mercato così recente e in continua evoluzione come quello dei NFT deve essere sempre monitorato.
Francesco Nonni @ F3RM1 Foundation